su di me

 

 

quand’ero un ragazzino, parlo del passaggio medie-superiori, e durante il liceo, andavo in skate. era la mia passione. ed ero l’unico della valle a conoscere questo mondo. tutti mi guardavano malissimo, insultavano, lanciavano dalle finestre catini d’acqua a volte conditi da minacce. eppure continuavo, ostinato e convinto che quello che facevo fosse bellissimo, perchè mi regalava sensazioni uniche. volevo saperne sempre di più riguardo questo mondo, e mi ero abbonato a una rivista americana. e ricordo un editoriale, su una di queste riviste, che mi colpi molto. parlava di come l’essenza di una disciplina underground come lo skate non risiedesse nelle imprese dei big, quanto nella semplicità delle persone, nella rozzità dell’andare per le strade, nella forza di spirito dei ragazzi che cavalcavano le tavole e si spingevano, senza pensieri. c’era un’espressione bellissima, che sentii subito mia: SKATE RAT. così chiamava quei ragazzi, che, come me, si spingevano mossi da una grande passione, senza le luci dei riflettori puntate addosso, senza dover fare grandi imprese. semplicemente continuavamo a sfidare il nostro limite, giocando ogni giorno a spostare più in là l’asticella.

qualche anno dopo mi succedeva la stessa cosa per il mondo dell’arrampicata prima, e dell’alpinismo poi. iniziavo a scoprire questo mondo che mi piaceva un sacco, per tanti svariati motivi. e nel mio volermi immergere in quest’universo, mi consigliano questo libro di jerry moffat, con titolo particolare: TOPO DI FALESIA! era l’esatta traduzione, in un’altra lingua e in un’altro mondo, di quello “skate-rat” di quel bellissimo editoriale!!

ecco, così mi immagino, come una formica, tanto piccola e impotente di fronte alla grandezza della natura, quanto forte della sua convinzione, unica sua arma. con questo spirito mi metto in cammino verso le montagne che tanto ammiro, che tanto amo, che tanto mi affascinano e mi attraggono. così ho iniziato a salire le mie orobie, con quel sentimento di inferiorità e di meraviglia, con quello sguardo rispettoso di chi è al cospetto di qualcosa di tanto più grande di lui. e, al contempo, con la consapevolezza, maturata nel tempo, di chi ha nel cuore tanta passione e l’energia che questa passione gli trasmette. con lo spirito di chi sa che se vuole avere soddisfazioni dovrà corteggiare la montagna, dovrà avere la pazienza e la saggezza di ascoltarla, di lasciarsi sedurre, di entrare in sintonia con essa. vivo un alpinismo che è più uno stile di vita, una disciplina “di testa”, che mi porta a creare un legame con la natura, che va ben oltre la difficoltà tecnica, la mera prestazione atletica.

salgo i monti di casa quanto più di frequente posso, così come mi concedo qualche scampagnata, finanze permettendo, in giro per le alpi. provo a sperimentarmi su tutti i terreni, dai più complessi e alpinistici, alle scorribande in falesia, soci permettendo, alle passeggiate esplorative nei boschi dietro casa, ricordando che alla fine, ho inziato ancora arrampicandomi sugli alberi.

spero queste righe che leggerete su questo blog possano esservi magari di spunto per qualche salita, o comunque che possiate apprezzare e cogliere lo spirito dei miei giri.

enjoy.

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