In questa vita, uno nasce, cresce, impara e diventa. Diventa quel personaggio unico e assurdo che vedi guardandoti allo specchio. E se ci pensi siamo tutti talmente strani che appena ti soffermi un attimo a ragionarci siamo tutti dei pazzi scatenati. Con le nostre idee e il nostro carattere.
E a seconda del momento storico il tuo carattere e le tue idee possono essere vincenti o meno. Durante l’impero romano magari eri un figo se eri un guerriero esuberante, mentre durante l’illuminismo invece forse faceva figo essere un intellettuale. bo. Oggi sicuro la società cerca di farci succubi e disciplinati. Se sei ribelle devi sucarti una vita di lotta, che ti piaccia o meno. Se sei un bambino agitato ti daranno gli psicofarmaci per calmarti e via dicendo.
La società del mondo slackline individua due caratteri principali: chi sta sopra alle linee e chi sta sotto (chi sta a terra anche c’è, ma dai veri liners non è contemplato). queste due caratteristiche in particolare non dipendono tanto dalle capacità, quanto da una caratteristica, forse genetica forse ereditaria, legata all’approccio mentale. Nella fattispecie s idistinguono due caratteri dominanti: i linerz bresciani e quelli bergamaschi. La divisione, sian ben chiaro, non ha nulla a che vederte con la geografia!! puoi benissimo nascere slacker bresciano in valbrembana o bergamasco a roncadelle. Dove sta la differenza?
Nell’approccio alla linea. In gergo, in una cosa chiamata “il gaso”!!
il bresciano tipico è gasatissimo, non fa a tempo a finire di montare la linea che è già sopra. Si può riassumere nel detto del buon richi: “si sta sopra alla linea, cosa ci fai li appeso??”.
Il bergamasco invece no. a noi piace andare a spottare. Camminare. Guardare gli altri che camminano. Montare anche. Ci piace ravanare e far fatica. Portar su le linee, tensionare, far le soste. Tutte queste cose bellissime.
Ma poi, quando c’è da camminare.. pota. C’è un qualcosa che bo. Forse sarà altruismo. Ahah. Ci piace lasciare sempre andare prima gli altri. E anche dopo..
e poi bo. Non è mai proprio la giornata giusta. Magari c’è troppo sole, o troppo vento. O troppa luce, o troppa gente o troppo poca. Insomma. Sempre qualcosa di troppo o troppo poco.
E poi c’è anche il fattore che ci piace un sacco mangiare una specialità culinaria: il nostro fegato mangiato col cucchiaino. Ci paice un sacco e spesso ci troviamo a guardare una linea e farci di quelle mangiate.. mmmm! Anche nel mio poco ortodosso vegetarianesimo non resisto e mi aggiungo sempre al banchetto.
Poi succede che si va insieme coi bresciani a camminare. Li non vi dico, è l’apoteosi. Chi sta sopra e chi sta sotto. Come si diceva in incipit, all’ombra.. della storia.
Però insomma, poco a poco poi alla fine ci motiviamo anche noi. E dai e ridai, qualche volta saliamo anche e proviamo a cacciare qualche passo. Solitamente portandoci a casa le nostre mazzolate a testa bassa, però insomma, per digerire il fegato proviamo a fare qualche leashfall. Anche se, di solito, è proprio quell’abbuffata di fegato che ci fa scendere con la nausea.
Però c’è da dire che qualcosa di buon c’è, forse. La perseveranza. E poco a poco. Pochissimo a pochissimo, qualche metro in salita su quella curva di apprendimento rasente la verticalità che è tipica dell’highlining forse forse lo abbiamo scalato.
Finchè un giorno, ultimamente, è successa una cosa molto particolare: qualcuno di noi ha inziato a sentire una sensazione strana, nuova.. uno strano formicolio..!
“te, avrei quasi voglia di andare giu a fare un sessh!” “nah, cosa dici? Scherzi? Non ti fai una mangiata di fegato?”.
il “quasi” e il fegato all’inizio avevano comunque la meglio, però poco a poco lo avvertivamo che qualcosa stava cambiando!
E bo, forse perchè iniziavamo a cacciare qualche passo, forse perchè abbiamo capito che montare linee umane forse era una cosa sensata e quelle strapower era per ora meglio lasciarle alla compagine bresciana. Però poco a poco serpeggiava questao sentore. E si saliva leggermente più motivati. E poi un giorno, così, inaspetttamente abbiamo iniziato a camminare un po’ di più, e addirittura a raggiungere qualche minuscolo traguardo, tipo camminare la nostra piccola prima lineetta!
Forse era vero che andando con gli zoppi si impara a zoppicare?
Ed eccomi qua, appena rientrato da un giretto alle piramidi a castro, sulla linea meno high del mondo, piu pacifica della storia. Ma ripieno come un involtino di un senso di pace e pienezza che solo stando su su quella cazzo di linea, come consigliato da richi, puoi assaporare!
Bello cazz.
Fare leashfall ridendo. Stringere il culo e lottare. Cercare di raggiungere l’ancoraggio. Sentire il tuo respiro. Cambiarte il focus dello sguardo. Sentire il consiglio del dottore di stringere culo e addominali. Sorridere. Cambiare l’angolo del piede. Flettere leggermente le ginocchia per capire se sei già in salita. Cosucce. Che però cazz, già solo che sei là e le stai provando e stai camminando, e passa una barca a vela e la vedi con la coda dell’occhio e pensi che lei vola sull’acqua e tu stai cazzo camminaaaaaaa…. Leashfall!!!
Figata totale!
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Grazie a @Pero per le foto super fighe di falecchio! al solito chi è dietro la camera resta a sua volta nell’ombra della storia! daje!